SOLITUDINI URBANE
Le parole svelano il tema. Le immagini stuzzicano la sensibilità ed esortano ad un' analisi più profonda. La realtà è che il luogo, idealmente, più caotico e chiassoso, la città, si mostra ambiente naturale per la proliferazione e la sopravvivenza della solitudine. Solitudine dai mille aspetti e dalla più svariate origini. La mente viaggia. Scavando nella memoria si ritrovano le stesse espressioni e la stessa malinconia delle persone e dei luoghi che si incrociano tutti i giorni. La solitudine, per un occhio attento, è diventata normalità. E' diventata quotidianità. E' diventata abitudine. Solitudine è : essere ignorati ma anche ignorare, isolarsi per ritrovare se stessi, sognare ad occhi aperti davanti allo spettacolo della natura, essere emarginati perchè diversi, nascondersi dietro una maschera. Ma la solitudine tocca anche gli spazi e gli oggetti: una scultura accasciata su se stessa, una pianta che sopravvive al cemento, un' opera lasciata decadere, l' antico che contrasta con il moderno, due passi nell' ombra, l' ombra stessa, una luce solitaria accesa.Solitudine è silenzio. E silenziose sono queste foto. Silenzio che contrasta con i suoni e i rumori della città. Qualunque città in qualsiasi momento. Silenzio come messaggio. Messaggio di libertà. Libertà di non giudicare. Di non interpretare. Di emozionarmi. Di riflettere. E, il suono della libertà, non è il silenzio ?
Flavia Fedele
Genova, 13/4/2013 Luca Ronchi al vernissage in Incantations
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